La cartomanzia oggi

Quando si parla di tutto quello che riguarda il mondo della cartomanzia si fa riferimento a una tecnica di divinazione che si svolge attraverso la consultazione di un mazzo di carte. Tale mazzo può essere composto dalle carte cosiddette francesi (quelle da poker), dalle carte cosiddette italiane (quelle da briscola), da carte illustrate speciali chiamate Sibille o, più frequentemente, dai tarocchi come quelli degli arcani maggiori, napoletani, ecc.

Entrando nel dettaglio, nel ricco assortimento di carte che possono essere utilizzate a scopo divinatorio vale la pena citare le Sibille italiane (tra le più famose c’è La vera sibilla, della bergamasca Masenghini), le parigine Lenormand e le carte zigane, usate specialmente in Germania. L’Oracle Belline, invece, è un mazzo di più recente introduzione, creato appositamente per la cartomanzia. Non vanno considerate nell’elenco, invece, le carte Zener (venticinque carte con cinque quadrati, cinque cerchi, cinque croci, cinque onde e cinque stelle), che vengono impiegate per l’esercizio della telepatia, che nulla ha a che fare con la divinazione della cartomanzia.

“Come sopra così sotto”. Questo è il motto dell’alchimia sulla base del quale si esercita la cartomanzia: il sopra rappresenta il grande universo metafisico, mentre il sotto non è altro che la realtà fisica del mondo che ci circonda. Attraverso l’interpretazione delle allegorie e dei simboli presenti nelle carte che vengono estratte, il cartomante – valutando anche la posizione delle carte – illustra con una certa sicurezza le probabili conseguenze delle scelte compiute dal soggetto (in quello che viene definito metodo intuitivo); in altri casi, tramite il metodo sacrale, spiega cosa bisogna fare o come comportarsi. Le carte divinatorie e la cartomanzia, in ogni caso, oltre che per leggere il futuro possono essere usate anche per rivelare e scoprire dettagli e caratteristiche di una persona.

Testimonianze cartomanzia

Le prime testimonianze di tale pratica vengono fatte risalire alla seconda metà del Settecento, quando Jean-Baptiste Alliette, più conosciuto con il nome di Etteilla, pubblica a Parigi l’opera intitolata “Etteilla, ou la seule manière de tirer les cartes”: in essa viene spiegato come utilizzare le classiche carte da gioco per intuire il futuro. Sempre ad Etteilla si deve anche “Manièere de se recréer avec un jeu de cartes nommées Tarot”, in cui viene illustrata la tecnica della divinazione usando i Tarocchi.

In realtà, in Germania e in Italia già nei secoli precedenti erano state riscontrate tecniche divinatorie basate sulla lettura delle carte: esse, tuttavia, erano talmente differenti dalla cartomanzia attuale che non vengono considerate come parte della “storia” della cartomanzia stessa.

Dopo il primo grande cartomante, Etteilla, a conquistare la fama in questo ambito fu Mademoiselle Lenormand, cioè Marie Adèleaide Lenormand (pare che a lei si rivolgesse anche la moglie di Napoleone Bonaparte), da cui prende il nome la Sibilla Lenormand, un mazzo particolare che tuttavia non fu inventato da lei. Occultisti e persone interessate all’esoterismo iniziarono ad avvicinarsi alla cartomanzia solo nell’Ottocento, secolo in cui la pratica assunse i caratteri con i quali è conosciuta ancora oggi.