storia della pianta di canapa

LA STORIA DELL’UTILIZZO DELLA CANAPA DALLE ORIGINI AI GIORNI NOSTRI

Ad oggi sono in pochi coloro che sanno la vera origine della canapa, anche se essa ha una storia millenaria ed è una delle piante più antiche che sono ancora al mondo.
Prima di essere condannata come un’emanazione demoniaca da tutti, questa pianta veniva coltivata da tutto il mondo. Il motivo per cui era molto usata e soprattutto amata, è perché la canapa è una pianta molto versatile, giusta per qualunque tipo di lavorazione in ambito industriale poiché molto resistente. Inoltre, con le sue capacità terapeutiche, è stata una delle prime piante mediche che in passato usavano per medicare ed aiutare coloro che soffrivano di mali continui.

Prime coltivazioni


Innanzitutto, la canapa ha origini nell’asia centrale, dove viene coltivata per oltre 10.000 anni. In principio i Giapponesi, i Mongoli e i Tartari avevano scoperto la sua resistenza e versatilità, così iniziarono ad usarla per realizzare qualunque tipo di tessuto. In altri paesi fu una vera e propria risorsa nell’ambito alimentare, dove c’era povertà e gente affamata la canapa riempiva le loro pance senza dover spendere molto. Nei paesi come l’antica Mesopotamia e la Cina, per diversi secoli fu una tra le più importanti e sicure fonti di cibo. Per questi motivi, questa pianta è stata la protagonista per diversi secoli della maggior parte dei paesi dell’Asia, ma non solo. Lavorando la canapa, gli utilizzi e i suoi derivati sono stati diversi, come la creazione di corde al tessuto grezzo, veniva usata per creare addirittura la carta e la tela. Mentre, con i fiori e con i semi della piante scoprirono che racchiudevano molteplici proprietà terapeutiche, che in quel periodo era davvero importante per la crescita della medicina.

Nel 2.700 a.C. e l’epoca dell’antica Roma fu il periodo più importante poiché si fu il frangente di maggiore diffusione della canapa e dei suoi derivati.

Popolarità crescente

Ma la sua popolarità non finisce qui, effettivamente intorno all’anno 1000 venne incoronata la regina delle piante in fibra. Essa divenne di vitale importanza anche grazie alla sua caratteristica di essere resistente all’acqua salata. Di fatto, la canapa fu impiegata anche nell’impiego per fabbricare delle reti da pesca.

La notorietà di questa pianta molto affascinante è cresciuta grazie soprattutto ai molteplici spostamenti delle varie tribù nomadi, che viaggiando fecero scoprire la sua resistenza, le sue doti versatili e quelle in ambito terapeutico.

In Italia, la lavorazione della canapa risale ad un’antica tradizione per usi tessili. La coltura di questa pianta veniva usata specialmente nelle repubbliche marinare, che adoravano la canapa perché era composta da una fibra che era perfetta per creare corde e vele per le navi da guerra. L’Italia è stato uno tra i primi paesi ad abbracciare la lavorazione di questa fibra fino ai primi del 900. Nel corso del tempo, il nostro paese divenne addirittura il secondo produttore mondiale di canapa e il primo fornitore della Marina Britannica.

La canapa oggi

Sfortunatamente alla fine degli agli trenta, con la produzione di materiali plastici e con la carta ricavata dal legno degli alberi, tutto ciò contrassegnarono profondamente la fine della positività della canapa. Effettivamente in quegli anni fu anche l’inizio della rappresentazione negativa che, accompagnerà questa pianta forte e dalle mille caratteristiche, ad essere vita come un demonio e basta.

Ad oggi, la produzione della canapa è calata di molto rispetto a qualche secolo fa. Tuttavia, diversi stati americani stanno liberalizzando la coltivazione di cannabis anche per uso personale e soprattutto terapeutico. Effettivamente, dopo varie lotte e persecuzioni, finalmente si riesce a rivedere uno dei diversi lati positivi di questa pianta. Tutto ciò sta portando anche ad un guadagno estremamente forte di diversi milioni di dollari all’anno. Sfortunatamente, in Italia la legalizzazione della cosiddetta cannabis è ancora molto lontana. Ma sapendo tutti i risvolti positivi della pianta anche in ambito terapeutico, le prospettive sono rosee.