Perché Palazzo Pitti a Firenze è imperdibile

Nell’ambito delle visite guidate a Firenze, non si può certo fare a meno di osservare le bellezze e lo splendore di Palazzo Pitti, conosciuto da tutti gli appassionati di moda oltre che, ovviamente, da tutti coloro che si interessano di storia dell’arte. L’edificio venne fatto costruire su ordine di Luca Pitti, il quale voleva mostrare la superiorità della propria famiglia rispetto a quella dei Medici; la storia del palazzo affonda le radici in un passato piuttosto lontano, visto che i lavori iniziarono attorno al 1440. Una volta pronto, Palazzo Pitti divenne la residenza privata più imponente e più grande di tutta la città.

Consultando il sito www.guideintoscana.it, si possono prenotare delle visite guidate a Firenze che consentono di scoprire più nel dettaglio la straordinarietà di questo edificio: e ne vale davvero la pena, perché le cose da ammirare sono moltissime. Rituffandoci indietro nel tempo e compiendo un viaggio nel passato, possiamo rivelare che alcune notizie che sono state tramandate dal Vasari, e che però non sono mai state confermate da riscontri storici accertati, testimoniano che a progettare il palazzo sarebbe stato niente meno che Filippo Brunelleschi. Come detto, però, non si hanno certezze in merito, anche perché secondo la versione ufficiale il papà dell’edificio sarebbe stato Luca Fancelli. Quest’ultimo era un architetto, e per altro era un collaboratore dello stesso Brunelleschi.

Il mistero, insomma, non può essere risolto, ma poco conta, perché quel che è importante è il fascino di Palazzo Pitti che può essere colto in tutte le visite guidate a Firenze che fanno tappa qui. Lo scopo di Pitti, come accennato, era quello di superare i Medici nel contesto di una rivalità che da tempo animava le due famiglie, ma non è un caso se oggi i Medici sono molto più conosciuti rispetto ai Pitti: la sorte politica a dir poco sfortunata di Luca, infatti, trascinò con sé anche il resto della famiglia, che quindi dovette fare i conti con una rovinosa situazione economica dalla quale non riuscì a tirarsi fuori. Anche per questo motivo, i lavori relativi alla costruzione del palazzo si interruppero intorno alla metà degli anni ’60 del XV secolo.

E indovinate di chi fu la responsabilità di riavviarli? Ovviamente della famiglia Medici, nella persona della moglie di Cosimo I, Eleonora di Toledo, la quale pochi decenni dopo l’interruzione dei lavori aveva acquistato l’edificio con lo scopo di poter contare su una residenza alternativa rispetto alla sua prima dimora, vale a dire Palazzo Vecchio, che per altro si trovava in una zona un po’ meno salubre. Proprio in seguito a questo trasferimento i Granduchi di Toscana scelsero Palazzo Pitti come residenza ufficiale, e il quartiere di Oltrarno fu protagonista di una evidente e netta trasformazione. Lo stesso edificio, a sua volta, andò incontro a delle modifiche consistenti e fu ampliato: un ruolo decisivo fu svolto, da questo punto di vista, dall’Ammannati, il padre del cortile interno.