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Poke: che cos’è e quali sono i suoi ingredienti?

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Uno dei piatti che maggiormente hanno ottenuto successo all’interno della cultura occidentale deriva direttamente dalla cucina hawaiana e, attraverso una serie di accorgimenti e di realizzazioni tutte occidentali, è stato determinato un grandissimo seguito che oggi coinvolge giovani, adulti e amanti di un certo tipo di cucina. Si tratta del poke (o poké, secondo la rappresentazione grafica specifica), piatto hawaino a base di pesce crudo e altri ingredienti che ricorda molto da vicino le sensazioni provate attraverso il sushi, per quanto il modo di realizzarlo sia completamente differente, sia per la trattazione degli alimenti, sia per le spezie e le associazioni specifiche tra gli stessi. Se è vero che dal 2017 in poi, con l’apertura delle prime pokerie milanesi, il poke ha ottenuto successo, è pur vero che negli ultimi anni questa tipologia di cibo si è espansa particolarmente e in modo molto veloce: ma che cos’è un poke e quali sono i suoi ingredienti?

Che cos’è il poke e come si realizza?

La tradizione occidentale porta molti piatti di altre cucine ad essere realizzati attraverso delle forme mediate, che permettano a tutti di poter godere di alcuni gusti e alcune prelibatezze. Se nel caso del sushi, ad esempio, si mangiano alcune tipologie di cibi che in Giappone sono assolutamente sconsigliati (associazione tra pesce crudo e fritto, abbondanza di salsa di soia, pezzi di dimensioni particolari e tanto altro ancora), nel caso del poke si è cercato di replicare una forma simile a quella della cucina orientale, sia per la scelta degli ingredienti, sia per quel che concerne sapori che a tutti potessero essere familiari. 

In linea di massima, poke significa “tagliare a pezzi” in hawaiano, e ciò sottolinea quale sia la componente di questo piatto: pesce crudo tagliato a pezzi, associato a riso e altri ingredienti specifici che possono essere richiesti e personalizzati da parte di chi vuole gustare il famoso piatto. La caratteristica del poke è proprio questa: se nel sushi, infatti, i pezzi vengono serviti singolarmente, nel poke si fa un’unione di diversi ingredienti che vengono associati per le loro caratteristiche, cercando di creare un composto giusto e che sia prezioso anche e soprattutto per il palato. Se non dovesse essere semplice scegliere, diverse pokerie mettono a disposizione ciotole già assemblate, con ingredienti che si accostano bene l’uno all’altro e che sono speziati e conditi anche al meglio, attraverso una corretta associazione di ogni componente.

Gli ingredienti di un poke

Venendo alla parte più divertente, per quel che concerne la struttura di un poke, si possono considerare tutti gli ingredienti che possono comporre una ciotola caratteristica hawaina; ovviamente, questi ingredienti non sono gli stessi che si possono trovare all’interno della cucina occidentale, per quanto la maggior parte degli stessi coincida. In linea di massima, si tratta di: tonno pinna gialla, sale marino, salsa di soia, inamona, olio di semi di sesamo, alghe marine, peperoncino. 

A questi ingredienti, generalmente nella cucina occidentale si associano anche il tonno e il salmone, caratteristici del modo di realizzare il poke da parte della cucina giapponese, che predilige questi due ingredienti che sono trattati allo stesso modo del sashimi, per poi essere spezzati. Ovviamente, cambiano anche gli ingredienti secondari, ereditati da cucina cinese e giapponese: dalle mandorle alle carote, passando per cipolle e cipollotti, edamame e altri semi che possono essere uniti al piatto principale.