I risultati delle elezioni: vince l’astensione

L’astensione avanza

Le cause dell’esodo dalle urne

Il processo di americanizzazione della politica italiana pare essere arrivato al suo livello più alto. Dopo il passaggio dalla politica fatta dai partiti a quella guidata dai leader, adesso anche il livello di astensionismo è diventato molto simile. Questo è il primo e più importante esito della tornata elettorale amministrativa del 31 maggio.

Le regionali hanno visto un’affluenza media del 52% con il minimo del 48,24% toccato dalla Toscana, mentre 5 anni fa andò a votare il 64% degli aventi diritto. Le comunali, pur essendo le elezioni più amate dagli italiani, hanno visto un calo dal 73% al 65%. Di certo il lungo ponte del 2 giugno non ha agevolato la partecipazione al voto ma la disaffezione degli italiani verso la politica viene da lontano e vede tra le cause anche gli scandali dei rimborsi elettorali regionali ai partiti.

I risultati delle regionali

Le regioni che hanno rispettato le previsioni

Sono 5 le regioni che hanno dato soddisfazione ai sondaggisti. A partire dal Veneto col trionfo del centrodestra guidato da Luca Zaia che ha raccolto il 50,08% doppiando la sua rivale del PD Alessandra Moretti ferma al 22,74%, ciò che sorprende in questo caso è la dimensione della vittoria.

Stessa storia in Toscana ma a parti invertite, infatti qui Enrico Rossi del PD vince col 48,03% dei voti contro il 20,02% di Claudio Borghi sostenuto da Lega e Fratelli d’Italia. Stefano Mugnai, il candidato di Forza Italia, si ferma al 9,08%. In Umbria si è andati vicini all’incredibile ribaltone, infatti la favoritissima Catiuscia Marini del centrosinistra riesce a spuntarla col 42,78% dei voti contro il 39,27% del suo rivale del centrodestra Claudio Ricci.

Il centrosinistra vince anche nelle Marche col 41,07% di Luca Ceriscioli ma alle sue spalle arriva Giovanni Maggi del M5S col 21,78%, superando Franscesco Acquaroli della Lega che era considerato il vero contendente. Infine, sempre tra le regione che hanno visto vincere il candidato favorito, c’è la Puglia che con Michele Emiliano raggiunge il 47,12% dei voti contro il centrodestra diviso tra fittiani che hanno sostenuto Francesco Schittulli che raggiunge il 18,29% dei voti e la berlusconiana Adriana Poli Bortone ferma al 14,40%.

elezioni-2015

Le due regioni combattute

Centrodestra e centrosinistra si dividono la posta

Gli occhi della politica nazionale erano puntati su due importanti test regionali che potrebbero avere delle conseguenze anche sulla politica romana. La Liguria ha visto in corsa Giovanni Toti, il consigliere politico di Berlusconi, il quale ha tolto al centrosinistra la guida della regione con un 34,44% battendo la favorita Raffaella Paita del centrosinistra con un 27,84% che le ha permesso di superare di misura la candidata del M5S Alice Salvatore ferma al 24,84%. Oltre alla forte astensione, ha giocato un ruolo importante la candidatura di area PD Luca Pastorino che col suo 9,41% avrebbe potuto cambiare le sorti delle elezioni.
In Campania si è visto un testa a testa tra il candidato PD Vincenzo De Luca e il Presidente della regione uscente Stefano Caldoro. L’esponente del centrosinistra è giunto al 41,15% contro il 38,37% dell’avversario.

Dai primi dati ufficiali si prospetta il ballottaggio in 40 dei 91 comuni andati al voto. Per i restanti 51 si vede un risultato sostanzialmente simile a quello della precedente tornata elettorale, anche se la presenza delle liste civiche, che hanno conquistato già 22 comuni, rende difficile l’analisi puntuali dell’esito elettorale.

Per seguire i risultati delle elezioni, vista il sito di SkyTG24