Tumori: informarsi in modo consapevole

Ci sono dei luoghi comuni che sono inesatti e non si capisce la ragione perché continuano ad essere considerati degli inamovibili punti di riferimento. Ad esempio, che le proteine siano la causa scatenante dell’insorgenza di tumori.
Ne parla in modo consapevole il Dott. Francesco Garritano sul sito www.studionutrilab.com che ci schiarisce le idee, affermando che non è questa la realtà delle cose. Il genere umano è composto di proteine come quelle dei muscoli; e proteine si trovano anche negli ormoni, negli enzimi e nei trasportatori indispensabili per la vita.

Analizzando più in profondità è possibile venire a conoscenza che anche l’ormone che metabolizza gli zuccheri come l’insulina è anch’essa una proteina; così come lo sono anche le immunoglobuline fondamentali elementi del sistema immunitario il cui compito è quello di distruggere germi e agenti patogeni.

Ma allora perché tante inesattezze?

Se le proteine sono parte indispensabile dell’esistenza e garantiscono anche una solida protezione, perchè esiste la convinzione che possono originare delle patologie tumorali? Tutto nasce da studi approssimativi condotti dal Dr. Campbell che in un suo libro (The China Study) nel quale prendeva a riferimento l’universo vegetariano, vegano e crudista, segnalava di esperimenti che avrebbero dimostrato la connessione tra proteine e tumori, facendo passare le prime come stimolo scatenante della malattia.

L’inesattezza nella fattispecie non è di poco conto in quanto, in persone già afflitte da tumore,  evitare di assumere proteine favorisce un miglioramento dello stato clinico ed il rallentamento della crescita dei sintomi. La ragione è dettata da una proprietà esistente nelle proteine che è quella che l’assunzione delle stesse stimola la crescita e la proliferazione di cellule. Ovviamente le proteine non sono in grado di distinguere tra cellule sane e malate e, in caso di un tumore esistente, lo sviluppo delle stesse tramite l’assunzione di proteine,  peggiora il quadro clinico a causa della proliferazione anche delle cellule  tumorali.

Ovviamente le proteine non sono in grado di distinguere tra cellule sane e malate e, in caso di un tumore esistente, lo sviluppo delle stesse tramite l’assunzione di proteine,  peggiora il quadro clinico a causa della proliferazione anche delle cellule  tumorali. Ma se l’individuo non è affetto da tumore, le proteine non sono assolutamente da considerare erroneamente portatrici delle stesso e, di conseguenza, è insensato rinunciare all’assunzione delle proteine che devono essere prese quotidianamente.

Concludendo

Mangiare carne rossa, apportatrice di proteine, non produce alcun danno  a condizione di essere una carne certificata ed esente da estrogeni che, come si sa, sono ormoni che servono all’animale di acquisire una carne più pesante e gonfia. Gli estrogeni che sono parte di speciali mangimi, servono solo per alimentare il guadagno dell’allevatore che potrà vendere una bestia la cui carne è piena di acqua. E’ facile per un consumatore rendersi conto se la carne che ha acquistato è priva o meno di estrogeni: la prova padella è sicura perché se cuocendo la carne questa perde volume e tira fuori l’acqua, significa che l’animale è stato alimentato a forza di estrogeni.

E’ totalmente da evitare questo tipo di alimento, soprattutto se presenta – una volta cucinata – del nero in superficie che questa si che induce lo stimolo cancerogeno.
Ma una carne rossa certificata con tanto di tracciabilità è un alimento più che sano e necessario per apportare quelle proteine che necessitano al nostro fisico.